Una crisi epilettica è una scarica elettrica anomala e incontrollata dei neuroni, che interrompe transitoriamente la normale funzione cerebrale. Tale fenomeno provoca tipicamente alterazioni dello stato di coscienza, movimenti involontari o convulsioni.
Cos’è l’epilessia
L’epilessia è una delle malattie più diffuse al mondo. Secondo un recente studio dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), nei Paesi maggiormente industrializzati colpisce una persona su cento, ovvero circa cinquanta milioni in tutto il mondo, di cui sei milioni in Europa.
Per quanto riguarda l’Italia, vengono registrati ottantasei casi di epilessia ogni centomila abitanti, quota che arriva a centoottanta per gli over 75.
L’epilessia è una malattia che coinvolge il sistema nervoso centrale, le cui cellule smettono di funzionare improvvisamente, provocando convulsioni, perdita di coscienza e comportamenti insoliti.
Come tutte le patologie, anche l’epilessia prevede un trattamento medico a base di farmaci e, in alcuni casi, di interventi chirurgici. Si è stimato che oltre l’80% dei casi di epilessia può essere tenuto sotto controllo grazie a un regolare uso di medicine.
Crisi Epilettiche: i sintomi
I sintomi dell’epilessia variano in base alla crisi che si manifesta. Un malato può avere una normale crisi convulsiva, durante la quale subisce un irrigidimento muscolare e forti tremori, nei casi peggiori anche fuoriuscita di bava dalla bocca e perdita di coscienza.
Dopo l’attacco, il soggetto potrebbe rimanere svenuto per qualche minuto o addormentarsi per diverse ore. Quando si tratta, invece, di crisi parziali, cosiddette “epilettiche non convulsive”, possono presentarsi fastidi allo stomaco, palpitazioni e rossore in viso.
In questo caso, sono possibili anche allucinazioni (visive, olfattive o sonore), perdita dell’orientamento, nausee e veri attacchi di panico. In caso di crisi parziali, inoltre, il soggetto è probabile che rimanga cosciente. Infine, se si soffre di epilessia notturna, i sintomi sono simili agli altri, quindi tremori, fiato corto, nausea, perfino spiacevoli sensazioni di cadere, e provocano sempre movimenti e spasmi anomali degli arti.
In caso di sospetta epilessia, bisogna rivolgersi al più presto a un neurologo che, attraverso vari esami (elettroencefalogramma, test neuropsicologici e analisi del sangue), riuscirà a stabilire la giusta terapia farmacologica.
Come riconoscere una crisi epilettica?
Per crisi epilettica o attacco epilettico si intende un breve episodio caratterizzato da sintomi psicofisici causati da un’attività neuronale anormalmente eccessiva o sincrona del cervello.
Tra i sintomi si possono citare contrazioni muscolari incontrollate generalizzate (crisi tonico-cloniche), perdita temporanea del tono muscolare (crisi atoniche) e un’alterazione momentanea dello stato di coscienza (crisi di assenza).
La crisi epilettica è un’emergenza medica per la quale ci si rivolge spesso al pronto soccorso. I sintomi sopracitati possono verificarsi anche in soggetti non affetti da epilessia in seguito a traumi cerebrali, ipertermia, ipoglicemia, ipossia, uso di droghe ed in un certo numero di condizioni psicologiche che generano crisi che in realtà non sono epilettiche e possono essere denominate crisi psicogene, pseudoepilettiche o pseudocrisi epilettiche.